Greenpeace si conferma un’associazione particolarmente attiva sul fronte della ricerca e dell’analisi dell’impatto dei pesticidi sull’ambiente e sulla salute. Dopo il rapporto “il bottino avvelenato” sui residui di pesticidi contenuti nel polline bottinato dalle api, lavoro cui hanno partecipato anche Unaapi e Apilombardia, arriva ora “il gusto amaro della produzione intensiva di mele“.

Lo studio rende efficacemente e, purtroppo, in maniera preoccupante, l’immagine della frutticultura intensiva: uso di grandi quantità di pesticidi; micidiali miscele di residui nel terreno e nelle acque, anche con numerose sostanze altamente persistenti; presenza di molecole altamente pericolose per le api e gli impollinatori, residui di pesticidi non più autorizzati.

Ancora una volta uno studio, dovuto a un’associazione sicuramente radicale nelle sue condotte ma altrettanto sicuramente libera e indipendendte, conferma le preoccupazioni di cui, da anni, gli apicoltori e le loro api sono testimoni o attori diretti e l’assoluta necessità di un radficale, effettivo e non solo dichiarato a parole, cambiamento di approccio nella lotta fitosanitaria.

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