La produzione del miele di robinia è terminata e si stanno ultimando le operazioni di smielatura. Gli apicoltori sono soddisfatti, e non era difficile dopo tre anni di scarse produzioni! Tuttavia i primitivi entusiasmi (quelli di inizio fioritura, abbondante; famiglie popolose; condizioni climatiche adeguate) hanno lasciato il passo a un più contenuto “realismo”.

La robinia precoce ha segnato produzioni migliori nelle aree centro-orientali della Lombardia (bassa bergamasca, ovest milanese, basso varesotto) dove ci si è attestato sotto ai 15 kg, con punte negative inferiori ai 10 kg.

In generale migliori risultati con la robinia tardiva, quella della collina più alta (la bassa collina, causa mancanza di scalarità, è fiorita contemporaneamente alla pianura) con medie di 25 kg e, sovente, con punte superiori. Resta il fatto che le zone dalle quali solitamente proviene la maggior parte della produzione sono state le più penalizzate, fino ad arrivare alla situazione di gran parte delle zone vocate piemontesi con produzioni inferiori ai 5 kg!

Questa situazione produttiva, insieme con i magazzini vuoti da almeno due anni, dovrebbero garantire una sostanziale tenuta dei prezzi. E’ indicativo che, appena dopo l’inizio della fioritura e presagendo un raccolto assai abbondante, alcuni raccoglitori si siano affrettati ad accaparrarsi il miele offrendo 5-6 euro/kg (quasi un insulto!); quegli stessi offrono attualmente 7 euro!

Contrariamente a quello che avviene di solito sono già avvenute diverse compravendite di partite importanti di miele convenzionale, cedute a 7,5 euro Iva esclusa. Suggeriamo quindi agli apicoltori di non svendere il loro miele e di attenersi almeno a questo prezzo, con un’aggiunta (da verificare caso per caso) per il prodotto biologico. L’osservatorio del miele (www.informamiele.it) ha registrato nelle altre Regioni prezzi analoghi.