Il 14 giugno scorso è entrato in vigore il Decreto Ministeriale 7 marzo 2023 inerente alla gestione e al funzionamento del sistema di identificazione e registrazione degli operatori, degli stabilimenti e degli animali (sistema I& R), che apporta importanti modifiche alle procedure di anagrafe apistica quali la definizione di “allevamento familiare” (numero massimo di 10 alveari), apertura di codici di allevamento, la registrazione della cattura di sciami naturali, la registrazione dei furti, movimentazioni di regine, celle e telai di covata e molto altro ancora.

I nuovi obblighi di registrazione saranno ovviamente legati all’adeguamento funzionale della BDN e si rimane in attesa di specifiche note o linee guida regionali.

Con una lettera al Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute Onorevole Marcello Gemmato, Unaapi ha chiesto l’urgente sospensione dell’entrata in vigore del Manuale e la riformulazione del Decreto per l’apicoltura, considerando che il Decreto ha purtroppo ribaltato completamente l’impostazione veterinaria specifica per l’apicoltura considerando che l’allevamento corrisponde all’apiario e non più all’azienda, intesa nel suo complesso.

L’aver dichiarato la corrispondenza tra l’apiario e l’allevamento, determina infatti un aumento insostenibile delle operazioni da tracciare in Anagrafe. Ogni apicoltore è obbligato a dichiarare centinaia di trasferimenti di materiale da un allevamento all’altro, dato che lo spostamento di materiale vivo è necessario per l’accudimento delle colonie.