18 maggio 2018

Partiamo dai dati che, anche se parziali (soprattutto per quanto riguarda la robinia) e non ancora definitivi, sono quelli che interessano gli apicoltori.

Per quanto riguarda il millefiori primaverile si registrano medie di 3-5 kg/alveare nel cremonese e basso bresciano, circa 5 kg/alveare nella prima collina bresciana,

3-5 kg/alveare nel lodigiano (tarassaco), 5-8 kg/alveare in Brianza (tarassaco e ciliegio), 8-10 e 5 kg/alveare rispettivamente sul fondo valle e nelle postazioni sui versanti della Valtellina, 6-12 kg/alveare (tarassaco e millefiori) in provincia di Varese, 5-6 kg in provincia di Bergamo, circa 3 kg/alveare (tarassaco) nel sud-ovest e basso milanese, Oltrepò non pervenuto. 
Nel centro-nord mantovano (asse fiumi e colline moreniche) sono stati indicati raccolti di 10 kg/alveare, mentre nel resto della provincia si è arrivati a circa 15 kg/alveare.
Relativamente al miele di acacia, nel momento in cui si scrive, le produzioni sembrano attestarsi come segue. 
Nella pianura pavese la produzione sembra fermarsi a meno di 10 kg/alveare mentre in alta collina le piante devono ancora terminare la fioritura (manca poco). Nelle zone di Voghera, Rivanazzano, Lungavilla, Sommo, Cava Manara e Cava Carbonara, inoltre, si sono riscontrati diversi spopolamenti in concomitanza con trattamenti su frumento e su pisello in fioritura.
Nel cremonese e nella bassa bresciana i raccolti, a causa dei pochi giorni (3-4) di meteo stabile sulla fioritura, si sono limitati a 10-15 kg/alveare. Sembra sia invece andata meglio sulle prime colline bresciane dove le medie si aggirano intorno ai 15-20 kg/alveare.
Nel  lodigiano, sempre a causa dei pochi giorni utili di raccolto, ci si è fermati a circa 15 kg/alveare.
Attualmente in Brianza la produzione media sembra aggirarsi intorno ai 15-20 kg/alveare, con qualche kg in più in collina rispetto all’alta pianura. In alta collina e nelle vallette chiuse e più fredde la fioritura è ancora in corso.
Sul fondovalle della Valtellina la produzione risulta simile a quella della Brianza collinare con le robinie dei versanti ancora in fiore.
In provincia di Bergamo gli alveari in pianura sono riusciti a raccogliere in media 13-14 kg, mentre le postazioni della bassa collina sono risultate più produttive con circa 15-20 kg/alveare. Anche in questa zona le piante dell’alta collina risultano dare ancora nettare.
La provincia di Varese e l’alto milanese si attestano al momento sui 15-20 kg ad alveare ma se in provincia di Milano il raccolto è ormai terminato verso Varese l’importazione continua ancora oggi.
Nella zona sud-est di Milano il raccolto di robinia si è fermato intorno ai 15 kg/alveare così come nel centro-nord mantovano.
 
Risultati non sempre del tutto soddisfacenti ma confortanti se si pensa ad un mese di marzo e ad una prima metà di aprile (così come tutto il periodo di fioritura della robinia) contraddistinti da condizioni meteoreologiche particolarmente variabili, perturbazioni e temperature inferiori o al massimo pari alla norma. La stabilità climatica e le alte temperature (anche di 6-8 °C superiori alla media) registrati nella seconda metà di aprile hanno consentito a qualcuno, ma non a tutti, di arrivare sulle fioriture primaverili con la giusta forza delle famiglie
 
Il flusso nettarifero della robinia è sembrato molto interessante ma la differenza (in negativo), anche quest’anno, l’ha fatta il meteo. La ridotta scalarità di fioritura tra la pianura e la bassa collina, in aggiunta, ha reso difficile o non ha consentito il primo salto e la fioritura tardiva sembra esser stata più remunerativa di quella precoce, rimasta vittima del maltempo.