Dai dati raccolti dalla rete di rilevazione dell’Osservatorio Nazionale Miele, su tutto il territorio nazionale, nei primi otto mesi del 2017, ed elaborati e validati nel corso del seminario che si è svolto a Castel San Pietro Terme lo scorso 15 settembre, emerge un quadro negativo e preoccupante. La produzione del 2017 è stata scarsa in tutta la penisola ma con una accentuazione del danno al nord e centro-nord. I raccolti di miele di acacia, il monoflora di punta dell’apicoltura italiana, sono stati disastrosi nella generalità delle zone vocate con perdite stimate dell’80% rispetto alla norma.

Va sottolineato anche che, a differenza di alcuni anni fa, l’acacia non si è prodotta nemmeno al centro e al sud. Scarsi ovunque anche i raccolti degli altri mieli primaverili. La causa è imputabile ad una forte e prolungata siccità, registrata fin dall’inverno 2016-2017, accompagnata da repentini abbassamenti termici e altri eventi meteorologici estremi che sembrano essere la caratteristica distintiva di un cambiamento climatico sempre più evidente. Il prolungarsi della grave siccità per tutto il corso della stagione ha inciso negativamente anche sui raccolti estivi.

Si è prodotto poco tiglio in pianura e in collina, scarsi o nulli i raccolti di millefiori estivo e di melata. Il miele di castagno, nelle aree vocate, ha fatto registrare produzioni discrete anche se molto disomogenee, non sempre in linea con la norma produttiva. Qualche soddisfazione al sud per il miele di agrumi che ha fatto registrare buone rese in gran parte delle aree vocate e al nord per i mieli di alta montagna (tiglio, rododendro, millefiori).

Ad aggravare l’annata negativa, la mancanza di una adeguata disponibilità di nettare che ha costretto gli apicoltori in molte regioni ad intervenire con della nutrizione di supporto sia per sostenere le famiglie nel corso della stagione che per prepararle ad un adeguato invernamento.

All’incontro di Castel San Pietro Terme ha partecipato attivamente anche il vice Ministro alle politiche agricole con delega per l’apicoltura, Andrea Olivero, che ha voluto testimoniare tutto il suo interessamento nella ricerca delle misure necessarie per far fronte al ripetersi di crisi così pesanti ed aiutare il settore a non perdere gli elementi strutturali positivi acquisiti faticosamente in questi anni.

Il mercato sancisce questa situazione di crisi produttiva e l’apprezzamento per la qualità dei mieli italiani con ottime quotazioni dei vari tipi del prodotto nazionale, ciò a differenza di altri paesi europei che pur registrando come noi difficoltà produttive vengono colpiti anche sul piano dei prezzi all’ingrosso.

Scarica il Report di settembre 2017