La storia si ripete! Da qualche giorno i tigli ornamentali delle città grandi e piccole della pianura sono in fiore; il clima caldo umido ha scatenato le bottinatrici che stanno raccogliendo nettare in abbondanza e, puntualmente, molti Comuni hanno previsto trattamenti insetticidi sul verde pubblico!

 

Certo, gli afidi che sporcano l’area sottostante gli alberi con l’appiccicosa melata sono fastidiosi, e ancora di più lo sono le moleste zanzare.

Ma che necessità c’è, ci chiediamo ormai da anni, di trattare con gli insetticidi le piante in fiore, in evidente spregio della normativa? L’esperienza ci insegna che i Comuni, da tempo, appaltano il”servizio” a ditte esterne che sembrano interessate solamente a ridurre i costi e aumentare i profitti: trattare superfici sempre più ampie nel minor tempo possibile e usare pesticidi sempre più efficienti e dall’azione prolungata. Tutto ciò si traduce nell’uso massiccio di neonicotinoidi e nell’indifferenza per le fioriture eventualmente presenti. La conseguenza sono i frequenti avvelenamenti delle nostre api.

L’ultimo caso in diversi Comuni delle Province di Cremona e di Bergamo. Gli apicoltori si sono accorti in tempo degli avvisi dei trattamenti e, su loro segnalazione, siamo intervenuti con una comunicazione ufficiale e con il tecnico di zona: i trattamenti sono stati sospesi. 

Quanti sono i casi che sfuggono? E dove non ci sono apicoltori attenti nelle vicinanze? Qual è l’impatto dei trattamenti sulla fauna selvatica: insetti, ma non solo?

La cosa più sconcertante è che tutto ciò accade mentre è significativamente aumentata l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica sulla sorte delle api, degli impollinatori selvatici e, in generale,  della salubrità dell’ambiente.

Riportiamo il testo della Legge Regionale 24 marzo 2004 n° 5:

Art. 2

Disposizioni per I’attività del settore apistico

Comma 3

È fatto divieto di effettuare trattamenti insetticidi e acaricídi

a) sulle piante legnose ed erbacee dall’inizio della loro fioritura alla caduta dei petali;

b) sugli alberi di qualsiasi specie qualora siano in fioritura le vegetazioni sottostanti, salvo che

queste ultime siano prerentivamenle sfalciate.

La successiva Legge Nazionale 24 dicembre 2004 n° 313 è ancora più restrittiva:

Art. 4.

Disciplina dell’uso dei fitofarmaci

Al fine di salvaguardare l’azione pronuba delle api, le Regioni … omissis …individuano le limitazioni e i divieti cui sottoporre i trattamenti antiparassitari con prodotti fitosanitari ed erbicidi tossici per le api sulle colture arboree, erbacee, ornamentali e spontanee durante il periodo di fioritura, stabilendo le relative sanzioni.

Invitiamo tutti gli apicoltori a segnalare tempestivamente situazioni di violazione della normativa.

 

fonte immagine www.masotranquillo.it