La preoccupazione degli apicoltori di fronte ai castagneti sofferenti, memori delle mancate produzioni degli ultimi anni (il 2012 è stato un po’ particolare), è grande. La tendenza è quella di addossare tutta la responsabilità al Cinipide galligeno. Ma è proprio così?

 

Secondo gli esperti i boschi di castagno rischiano di più per i danni provocati dal cancro corticale che non per quelli inflitti dal Cinipide. Certo però che vedere tutte quelle galle sui germogli …

Nel breve periodo il Cinipide, parassita importato, in assenza di predatori o altri antagonisti si è diffuso con grande intensità e danno. Tuttavia è certo che si instaurerà un equilibrio quando i predatori si “accorgeranno” della nuova presenza e, soprattutto, il suo antagonista diretto, il Torymus sinensis, riusciranno a contenerne la proliferazione. 

Quando accadrà? Il dibattito è aperto: chi ipotizza 5 anni, chi reputa necessario un periodo un po’ più lungo.

 Nell’attesa, una notizia curiosa: le piogge che hanno così pesantemente penalizzato l’inizio della stagione apistica hanno favorito gli attacchi fungini e molte galle del Cinipide sono marcite!

Intanto continua la lotta biologica, l’unica possibile, e il Servizio Fitosanitario Regionale rende noto che sono stati intensificati i rilasci di Torymus: nel 2013 sono stati 90 (vedi l’elenco dei Comuni), che si aggiungono ai 44 effettuati in precedenza. Ma l’aspetto ancora più significativo è il rinvenimento dell’antagonista del Cinipide in zone non interessate dai rilasci, segno di un suo insediamento e diffusione naturale. Il ritrovamento in aree di diffusione secondaria, importante di per sé, consentirà di pianificare meglio i rilasci dell’anno prossimo: il piano di lotta biologica, infatti, continuerà per coprire tutte le aree castanicole lombarde. 

Scarica il comunicato del Servizio Fitosanitario

 

fonte immagine www.regionepiemonte.it