Sono state recentemente pubblicate sia le graduatorie degli apicoltori che hanno chiesto i contributi sul Reg. Ce 1234 per l’anno 2015/2016, sia i finanziamenti per le Associazioni. Bisogna purtroppo constatare che, nonostante l’aumento dei fondi, molti apicoltori non sono stati finanziati per mancanza di fondi. Una situazione che si era presentata anche l’anno scorso ma che, quest’anno, ha assunto dimensioni mai raggiunte prima: le richieste non finanziate sono decisamente superiori (oltre 176 mila euro) a quelle finanziate (circa 155 mila). Un ulteriore elemento che conferma la dinamicità del comparto apistico, con molte aziende giovani e in espansione e, complice la crisi economica, capace di attrarre nuovi imprenditori espulsi da altri settori produttivi.

Ciò rafforza la necessità, insieme con altri obiettivi, che la Regione si doti di un Piano Apistico Regionale, svincolato dal Psr (date la pratica impossibilità, per gli apicoltori, di accesso a quei benefici) e aggiuntivo rispetto al Reg. Ce 1234/07, oltre ad approvare una normativa organica e coerente per l’apicoltura. 

Una piccola notazione: la stragrande maggioranza delle domande presentate (quasi il 70%) e di quelle finanziate (oltre l’80% per l’acquisto di arnie, il 60% per l’attrezzatura) sono di apicoltori associati ad Apilombardia. Segno di una circolazione delle informazioni e di una rete di tecnici (che hanno fornito consulenza per la presentazione delle domande) che funzionano! 

Apilombardia si conferma l’associazione regionale più rappresentativa (55%), nonostante il progressivo “annacquamento” dei criteri di rappresentatività avvenuto negli ultimi anni. Ciò rappresenta un ulteriore stimolo a utilizzare sempre meglio i significativi contributi concessi, soprattutto per l’assistenza tecnica, nell’interesse degli apicoltori rappresentati e per l’apicoltura tutta. 

Non siamo adusi a facili entusiasmi, tuttavia ci paiono risultati di un certo rilievo che segnaliamo volentieri a tutti quelli che, nei mesi scorsi, ci hanno accusato di “essere solo quattro gatti”!