Dopo il disastro della mancata produzione del miele di robinia aggravato, se possibile, dalla gelata tardiva di fine aprile, l’arrivo del caldo eccezionale e della siccità durante l’estate ha reso evidente che l’annata apistica non si sarebbe raddrizzata; in effetti in molte areali lombardi e italiani e per molte tipologie di miele il 2017 si è giocato con successo rispetto al 2016 la palma di peggiore annata produttiva degli ultimi 40 anni.

Di fronte a questa situazione Apilombardia ha cominciato a valutare la possibilità di chiedere l’intervento del Fondo Nazionale di Solidarietà, attivabile per le produzioni agricole senza copertura assicurativa. La procedura è tutt’altro che semplice e lineare, per nulla scontato è il risultato e, soprattutto, la misura dell’aiuto finanziario alle aziende; tuttavia, date le gravi difficoltà delle aziende apistiche Apilombardia, in pieno accordo con Unaapi che si è attivata a livello nazionale, ha provveduto a stimare i danni sopportati dall’apicoltura regionale.

La legge 123 di inizio agosto 2017, che estendeva la possibilità di intervento del Fondo anche per i danni da “eccezionale e prolungata siccità”, costituisce il riferimento normativo per l’azione delle Regioni che devono circoscrivere le zone interessate, quantificare il danno e valutare che superi il 30% della produzione “normale”, condizione per l’avvio della procedura.

Un positivo incontro con i responsabili degli Uffici regionali competenti ha permesso di capire meglio importanti passaggi di una procedura in qualche misura “nuova” perché poco utilizzata e di precisare le specificità dell’apicoltura. Si è quindi dato avvio, anche attraverso una stretta interlocuzione con gli Uffici Territoriali Regionali (Utr, i Servizi Agricoltura delle ex Province), alla raccolta delle segnalazioni dei danni.

I tecnici di Apilombardia hanno fornito consulenza alle aziende per la redazione delle segnalazioni che sono state successivamente inviate agli Utr competenti per territorio. Sono state così gestite e raccolte le segnalazioni di 185 aziende associate ad Apilombardia per un valore complessivo di 4,5 milioni di euro.  

Apilombardia considera molto positivamente il lavoro e il risultato ottenuto dai propri tecnici, primo indispensabile passaggio per attivare una procedura, ripetiamo, complessa e dai risultati non scontati; azione, tuttavia, che potrebbe portare un aiuto economico indispensabile per la sopravvivenza di molte aziende apistiche, magari avviate negli ultimi anni e gravate dal costo degli investimenti effettuati, alle prese con un drammatico calo delle produzioni. È con questa consapevolezza che Apilombardia ha affrontato con convinzione questo carico di lavoro straordinario. Rammarica, però, constatare l’essere stata sostanzialmente l’unica Associazione a impegnarsi su questa emergenza; molte aziende non hanno neppure la possibilità di coltivare le speranza di un aiuto: infatti chi non ha presentato la segnalazione del danno non avrà la possibilità di chiedere il contributo se e quando verranno stanziati i soldi.