Mercoledì 1 luglio, il presidente di Unaapi Giuseppe Cefalo, in audizione alla Commissione agricoltura del Senato, ha presentato una relazione in merito alle principali problematiche del settore apistico: produzione, mercato e PAC.

In merito alla produzione sono stati indicate le cause che ormai da diversi anni contribuiscono al decremento dei raccolti:

il cambiamento climatico, che spesso costringe gli apicoltori a intervenire con nutrizioni di soccorso per evitare la morte delle api per fame; il modello agricolo basato sulla chimica (uso incontrollato di pesticidi e diserbanti che porta non solo a morie, ma a lenti avvelenamenti e spopolamenti degli alveari); il modello di agricoltura intensiva che comporta la progressiva perdita di superfici bottinabili, con l’introduzione di cultivar non nettarifere (vedi girasoli che non danno nettare); i nuovi predatori delle api (Vespa velutina, Vespa orientalis, Aethina tumida). Per sostenere il comparto Unaapi chiede la realizzazione di polizze assicurative e la revisione delle autorizzazioni d’uso delle sostanze chimiche utilizzate in agricoltura oltre all’insediamento di una task force di esperti per la lotta ai predatori delle api.

Per quanto riguarda il mercato del miele, è stata sottolineata la situazione paradossale del nostro paese: l’offerta di miele è inferiore alla domanda, ma il quantitativo prodotto si fatica a venderlo. All’origine del problema il progressivo aumento di miele estero in ingresso in Italia, spesso di qualità inferiore e in alcuni casi non qualificabile come miele in conformità alla definizione prevista dall’Unione Europea. I controlli sono scarsi e poco efficaci. Unaapi propone l’attivazione di una campagna a sostegno del miele italiano, l’impianto di una lotta efficacie contro le frodi e le sofisticazioni grazie all’utilizzo delle tecnologie più avanzate come la risonanza magnetica nucleare e l’attivazione di un processo di revisione della normativa sull’etichettatura del miele per tutti i paesi dell’Ue che porti ad una maggiore uniformità e chiarezza sull’origine del prodotto: il consumatore deve sapere cosa sta acquistando.

In relazione alla PAC, il presidente Unaapi ha lamentato la mancata occasione per una valorizzazione dell’apicoltura e del ruolo dell’ape nel modello agricolo, ricordando infine il documento scritto in collaborazione con Beelife e recapitato alla Commissione agricoltura di Camera e Senato in occasione della giornata mondiale dell’ape del 20 maggio scorso, che propone un diverso approccio, sostenibile, senza incidere sulle capacità produttive del mondo agricolo.

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