Sulla GU n.294 del 19-12-2014 è stato pubblicato il decreto del Direttore Generale della Sanità Silvio Borrello, contenente “Misure straordinarie di eradicazione ed indennizzo conseguente all’infestazione daAethina tumida“.

Viene confermata la linea di intervento che prevede  “la distruzione di tutti gli alveari presenti nell’apiario, dei nuclei, delle api regine o di qualsivoglia materiale biologico in grado di veicolare uova, larve o adulti di Aethina tumida”.

Il decreto indica questa modalità come unica attuabile misura da adottarsi in una Regione o Provincia autonomaove venga confermata l’infestazione da A.Tumida,  con l’ambigua formula di mantenere questo tipo di provvedimento “nelle more della individuazione della prevalenza della infestazione e della disponibilita’ di  misure alternative di contenimento “.

In merito agli indennizzi si conferma quanto già detto in un precedente articolo sul sito di Unaapi per cui questi andranno valutati e corrisposti  secondo le modalità previste dalla legge 298 del 1989.

Si conferma ulteriormente la linea di condotta del Ministero, che non tiene in nessun conto di quanto, conoscenze scientifiche e esperienza in campo, richiedano per una corretta e sostenibile gestione dell’emergenza aethina. Si persegue e rafforza l’idea di “eradicazione”, estendo paradossalmente questa radicale modalità di intervento in presenza di rilevazione dell’infestazione in altre Regioni o Provincie autonome. Come se, a fronte di altri riscontri positivi fuori dalla area di un puntuale focolaio iniziale, si possa continuare a parlare di “eradicazione” di un insetto quale è l’A.tumida.

Nella stessa giornata il TAR della Regione Calabria, a fronte del ricorso presentato da un rappresentativo gruppo di apicoltori calabresi in merito alla sospensione del decreto riguardante l’incenerimento degli apiari con rilevata presenza di A. tumida,  per potersi esprimere nel merito del ricorso,  ha ritenuto necessario chiedere alle direzioni specificatamente competenti del Ministero della Salute un supplemento istruttorio “affinché chiariscano e motivino specificamente sui seguenti punti: la necessità di un provvedimento che determini la distruzione dell’intero apiario (anziché dell’alveare e la disinfestazione delle arnie)la necessità di eliminare il coleottero dal territorio regionale e nazionale ovvero la possibilità di fare ricorso a strumenti alternativi, in considerazione delle difficoltà logistiche e tecniche esistenti per l’eliminazione dello stesso (che può vivere anche al di fuori degli alveari ed è capace di spostarsi anche per molti chilometri); l’idoneità degli strumenti adottati a eliminarlo o a impedirne la diffusione e la possibilità di utilizzare uno strumento meno invasivo, rispetto alla distruzione degli apiari, per perseguire il medesimo fine, in base al principio di proporzionalità;

Il TAR richiede una risposta dal Ministero nel più breve tempo possibile (entro 45 giorni)  e pertanto restiamo in attesa di chiare e motivate ragioni che vadano al di là delle fantasiose e inconsistenti motivazioni, accompagnate da tanti  “lo impone la norma”, “ce lo chiede l’Ue”, sentite negli ultimi tempi  nelle riunioni e incontri avuti con i rappresentanti del  Ministero della salute.

Vanni Floris

Scarica l’ordinanza del TAR