Si dice che una situazione del genere non si verifichi da almeno 60 anni. Non si ha la pretesa di poter dare, nel momento in cui si scrive, dati assolutamente precisi (il poco miele è spesso ancora nei melari), ma grazie alle indicazioni degli associati abbiamo provato a mappare il risultato dei raccolti di acacia, stimando una media complessiva per la Lombardia inferiore o uguale a 5 kg per alveare svernato.

Probabilmente, a causa delle condizioni meteo, chi è riuscito a produrre tra i 10 e 15 kg di acacia ha potuto sviluppare famiglie sane con un raccolto pre-acacia, è riuscito sfruttare i pochi giorni di tempo decente compresi tra fine aprile e i primi di maggio su piante non danneggiate dal gelo e insediate su terreni con disponibilità d’acqua. Tutti gli altri? Un disastro!

La pianura bresciana, il centro nord mantovano,  il lodigiano e il cremonese sono le zone dove si è prodotto di più. Qualcosa è stato fatto nei d’intorni di Milano e nella bassa Brianza. In pianura Bergamasca si è riusciti a riempire in media circa mezzo melario e poco meno a sud-est di Como e a sud di Varese. Dalle altre parti, eccetto la Valtellina dove non si è prodotto nulla, si sono raggiunti al massimo circa 5 kg a macchia di leopardo.

Chi ha spostato gli alveari più in alto purtroppo ha fatto un viaggio a vuoto. La speranza che il rialzo delle temperature e il tempo stabile consentissero una coda di raccolto in collina e in montagna è stata vana: i fiori senza profumo che hanno ricoperto le piante non hanno prodotto nettare e in molti casi si è dovuto ricorrere a nutrizioni di emergenza.

In questo momento le api non raccolgono quasi nulla se non in presenza di macchie di ligustro e di ailanto o rovo e di tiglio domestico cittadino in inizio fioritura.  In tutte le altre situazioni si consiglia di controllare lo stato delle famiglie e intervenire per evitare stress alimentari tenendo presenti eventuali implicazioni di inquinamento del prossimo raccolto di miele.

Non si hanno segnalazioni di avvelenamenti o particolari problemi sanitari. Ricordiamo che con giugno inizia il periodo ottimale per il monitoraggio dell’infestazione di Varroa con il metodo dello zucchero a velo (ZAV), utile al fine di valutare la strategia di lotta estiva per ogni apiario. A tal proposito chiediamo ai soci di farci pervenire i risultati dei monitoraggi per consentire ai tecnici, e a tutti i soci, di avere maggiori informazioni sulla situazione delle diverse aree della Regione.