Un pubblico di 60 apicoltori lombardi ha partecipato attentamente e attivamente alla Tavola Rotonda organizzata da Apilombardia ad Agrate Brianza il 29 ottobre scorso. I lavori sono stati introdotti dai saluti della Presidente dell’Associazione Larissa Meani e sono proseguiti con gli interventi molto apprezzati dei diversi relatori invitati.

La presentazione iniziale su “L’apicoltura nel piano strategico nazionale: stato dell’arte” di Giuseppe Cefalo, Presidente di UNAAPI, ha permesso di chiarire diversi punti in materia di PSN, in particolare riguardo all’eco-schema 5, alle misure specifiche per il settore apistico (ex OCM) e all’intervento ACA-18 del secondo Pilastro PAC. In sintesi l’Eco-schema 5 (I Pilastro PAC) comprende pagamenti diretti agli agricoltori che contribuiscono al mantenimento e al miglioramento dell’habitat per api e insetti impollinatori, attraverso Impegni volontari per il mantenimento di una copertura con piante nettarifere e pollinifere fino al completamento del ciclo della fioritura, senza l’utilizzo di diserbanti chimici e prodotti fitosanitari. Le misure specifiche per il settore apistico vedranno invece una maggiore dotazione finanziaria nazionale di 7 milioni all’anno per i prossimi 5 anni e una maggiore contribuzione per le azioni e gli interventi previsti dai bandi annuali che saranno  gestiti dalle forme associate a favore delle aziende (75% di contributo pubblico). Purtroppo però, quantomeno per il 2023, non sarà possibile attivare azioni e contributi per l’acquisto della nutrizione di soccorso: richiesta attualmente negata in sede UE, sulla quale si continuerà a lavorare per cercare di arrivare a una risposta positiva in futuro.

Molto interessante è risultata l’indagine svolta da Conapi sul mercato del miele presentata da Diego Pagani, ex Presidente del Consorzio, che ha fornito diverse informazioni riguardanti l’attuale mercato del miele nel canale GDO. Lo scenario presenta un calo generale delle vendite di miele (-6,2%) soprattutto per il prodotto biologico, il calo della vendita dei formati classici ( ad es. 500 e 1000 g) a favore di formati più piccoli (ad es. 101-250 g) e una scelta del consumatore  verso prezzi più bassi e prodotti a marchio del punto vendita. Inoltre, è stata evidenziata come la produzione di miele degli ultimi (10-12 anni), estremamente altalenante, abbia creato enormi variazioni di prezzo soprattutto per i mieli uniflorali.

Il progetto “HONEY COST” – Indagine statistica sui costi di produzione e sui margini operativi del miele in Italia  – descritto da Concetta Cardillo del CREA, è risultato molto importante per tutti i portatori di interesse legati al settore (soprattutto per gli apicoltori). Lo scopo è quello di analizzare, attraverso una rilevazione di tipo economico-statistica, le varie componenti che contribuiscono a determinare i costi di produzione e i margini operativi della produzione di miele. Inoltre, il progetto prevede una stretta collaborazione con l’Osservatorio Nazionale Miele con l’esigenza di approfondire la conoscenza del settore e guidare al meglio la determinazione di valori quali rese Benchmark e Standard Value. Il progetto è articolato su 3 fasi (1 definizione della metodologia, 2 gestione e conduzione del campione e controllo e validazione dei dati, 3 valorizzazione e diffusione dei risultati). L’indagine si svolgerà con la selezione di 434 aziende a livello nazionale. Le aziende selezionate verranno contattate direttamente o dalle associazioni per partecipare ad un questionario online. Questo potrà essere compilato via web, in modalità cartacea, con l’aiuto dei tecnici apistici e degli operatori del CREA. Il questionario può comunque essere compilato da tutti gli interessati a contribuire alla raccolta dei dati e a conoscere ed ottenere un report finale con il bilancio della propria attività. Sarà possibile scoprire importanti informazioni utili a comprendere la reale efficienza dell’azienda anche negli anni successivi, con la possibilità di confrontarsi con modelli virtuosi delle stesse dimensioni imprenditoriali. Il questionario è disponibile al sito internet: honeycost.crea.gov.it

L’ultimo contributo dei relatori esterni ha visto Simona Pappalardo dell’ Osservatorio Nazionale Miele relazionare sull’attività di monitoraggio dell’Osservatorio e sui dati produttivi degli ultimi anni. Anche attraverso l’analisi dei dati di produzione media dell’anno 2022, l’intervento ha evidenziato l’importanza della raccolta dei dati nel nostro settore in merito all’andamento delle produzioni. La raccolta di queste informazioni, insieme all’utilizzo dei dispositivi da remoto e all’analisi dei dati climatici, permettono all’Osservatorio di avere in primis una “memoria storica” delle produzioni delle singole annate per singola fioritura, e di fornire adeguate e corrette informazioni a ministeri, regioni, enti, allo scopo di evidenziare eventuali criticità. Anche in questo caso è possibile compilare un questionario disponibile sul sito internet: www.informamiele.it

Come da programma si è proseguito con un confronto tra gli apicoltori intervenuti all’evento, che si è svolto in un clima sereno ma di forte preoccupazione per la situazione di crisi produttiva e di innalzamento vertiginoso dei costi di produzione, per la quale, purtroppo, è difficile trovare una soluzione a breve termine. L’Associazione, attraverso la sua Presidente, ha confermato come sempre il massimo impegno nel portare avanti politiche di sostegno per l’apicoltura produttiva che passeranno il più possibile attraverso il confronto con la propria base associativa.