Abbiamo da poco ricevuto il sesto e ultimo numero, per questa stagione, del Bollettino Diabrotica a cura del Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia.  Apprendiamo così che nelle 50 stazioni di monitoraggio le popolazioni di Diabrotica

  • … in alcuni casi hanno superato la soglia di intervento … (contro gli adulti in fase di ovideposizione)
  • … in rari casi (hanno superato) la soglia di danno

  • Le situazioni più critiche si sono manifestate in appezzamenti in cui non c’è stata cura nel gestire correttamente gli avvicendamenti …non è stato effettuato il monitoraggio …
  • In linea generale non sono attese ripercussioni significative sulle rese. … Nessun allarme particolare quindi per la prossima campagna, ma si rinnova la raccomandazione di gestire correttamente la difesa … valutando con cura l’utilizzo dei mezzi di difesa a disposizione nell’ambito di una gestione integrata delle avversità della coltura.

Siamo grati al Servizio Fitosanitario per l’apprezzabile lavoro svolto in questi anni che ha confermato, in numerose occasioni e contro la vulgata corrente, le posizioni espresse dal mondo apistico.

Tuttavia le affermazioni appena citate ci sollecitano alcune considerazioni. Esse contrastano nettamente con la realtà osservata in larga parte della pianura maidicola. A partire dal mese di luglio  abbiamo osservato e documentato:

  • Decine e decine di “trampoli” per i trattamenti in azione
  • Trattamenti quasi sempre effettuati su mais in piena fioritura
  • Spopolamenti, anche gravi, di numerosi apiari, segnalati ai Servizi Veterinari e a Beenet/Spia
  • Dalle informazioni “confidenziali” raccolte, i pesticidi utilizzati (Ampligo, Coragen, Avaunt EC) , tutti classificati “Nocivo” e/o “Pericoloso per l’ambiente”, sono stati impiegati in difformità dalle modalità e prescrizioni d’uso riportate in etichetta.

Emerge quindi con certezza che la quasi totalità dei trattamenti insetticidi sono stati effettuati senza conoscere le reali condizioni dell’infestazione in campo; di conseguenza, con ogni probabilità, non erano necessari; hanno insensatamente provocato un danno all’ambiente (api, pronubi e fauna selvatica, acqua) e … al portafoglio degli agricoltori!

Monitoraggio (controllo sistematico, costante e metodico, dell’evoluzione di un fenomeno), vogliamo ricordarlo, deriva dal verbo latino monere, con il significato di ammonire, avvertire, informare, consigliare, suggerire, raccomandare … Non abbiamo dubbi che il lavoro svolto (anche al di là del Bollettino) dal Servizio Fitosanitario abbia tutte queste connotazioni ma, ci chiediamo: se il destinatario dell’informazione non è disponibile all’ascolto? La risposta è scontata: il “monitore”  ha buttato tempo ed energie e il problema rimane irrisolto. E’ proprio questa la situazione che stiamo vivendo e un cambio di rotta è assolutamente necessario!

Il 2014 è ritornato a essere, dopo pochi anni di tregua, un anno di diffusi avvelenamenti di api: oltre che sul mais (sia durante le semine sia, appunto, in concomitanza con i trattamenti adulticidi estivi), sul melo, sul frumento, sul verde pubblico e ornamentale … senza che nessuno abbia mostrato interesse per i ripetuti appelli lanciati dagli apicoltori, men che meno abbia ipotizzato interventi volti a individuare una soluzione.

Con grande amarezza viene da concludere con le parole di Lucio Dalla “…l’anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va” (L’anno che verrà). Qui però c’è ben più di qualcosa che ancora non va! Davvero il mondo agricolo non poteva riservare peggiore accoglienza alla norma, in vigore dall’inizio del 2014, che rende obbligatoria la lotta integrata ai parassiti delle coltivazioni.

Leggi il Bollettino Diabrotica del Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia