Una revisione delle evidenze post 2013

Sintesi del rapporto “The Environmental Risks of neonicotinoid pesticides: a review of the evidence post-2013” di Thomas Wood e Dave Goulson, Università del Sussex

Gli impollinatori (fra questi api mellifere, api selvatiche e altri insetti), svolgono un ruolo cruciale per la nostra alimentazione e per la produzione agricola. Tre quarti delle colture commerciali a livello globale dipendono, in una certa misura, dagli impollinatori. Tuttavia, questi importantissimi insetti si trovano in grave difficoltà. Alcune specie di bombi, ad esempio, hanno subìto un drastico declino e si stanno estinguendo a livello regionale o globale.

Gli impollinatori sono sistematicamente esposti a sostanze chimiche tossiche come insetticidi, erbicidi e fungicidi. L’impatto effettivo di questa esposizione non è ancora chiaro. Tuttavia l’evidenza scientifica mostra che determinati insetticidi hanno un effetto negativo diretto sulla salute degli impollinatori, colpendo sia singoli individui sia intere colonie. Fra questi diversi ‘neonicotinoidi’, nonché altri insetticidi.

Greenpeace ha commissionato a una delle più importanti istituzioni scientifiche in questo campo, l’Università del Sussex (Regno Unito), una revisione approfondita di tutti gli studi scientifici pubblicati dal 2013 riguardanti gli effetti degli insetticidi neonicotinoidi sugli impollinatori e sull’ambiente in generale.

La revisione conferma i rischi individuati dall’EFSA nel 2013 ed evidenzia l’emergere di ulteriori rischi per gli impollinatori. Una nuova ricerca mostra in particolare che il danno per le api deriva non solo dal trattamento delle colture, ma anche dalla contaminazione delle piante selvatiche che non sono state trattate con neonicotinoidi. Dati recenti dimostrano anche che i neonicotinoidi sono sempre più presenti nel nostro ambiente e inquinano l’acqua, il suolo e la vegetazione spontanea. Le evidenze indicano che i neonicotinoidi comportano rischi significativi per molte specie di fauna selvatica (come api, farfalle, coleotteri e insetti acquatici) con possibili ripercussioni sulla catena alimentare.

Sintesi del Rapporto in italiano

Rapporto integrale in inglese e bibliografia